Giorgio Odero Oltrepò Pavese Pinot Nero doc raccontato da Valeria Radici

Valeria Radici, titolare dell’Azienda Agricola Frecciarossa di Casteggio, nell’Oltrepò Pavese, ci presenta Giorgio Odero Oltrepò Pavese Pinot Nero doc, il vino che prende il nome dal suo nonno, Giorgio Odero, che portò Frecciarossa ad essere una delle più importanti cantine italiane del dopoguerra.

 

Prodotto da uve cresciute su terreni argillosi-calcarei all’altitudine di 120-160 metri sul livello del mare, Giorgio Odero Oltrepò Pavese Pinot Nero doc, ha una produzione di circa 10.000 bottiglie.
Dopo una diraspapigiatura soffice fa 8- 10 giorni di macerazione in vasche di acciaio a temperatura controllata, fa fermentazione malolattica in barriques, maturazione di 12 mesi in barriques e tonneaux francesi e affinamento in bottiglia di almeno 18 mesi.
Il colore è rosso rubino intenso con leggeri riflessi aranciati, brillante. Al naso il bouquet è intenso, complesso, speziato dalle caratteristiche note di ribes, vaniglia e piccoli frutti rossi.
Al palato è molto elegante con intense caratteristiche fruttate e tannini maturi, caldo, armonico ed equilibrato ed ha un’ottima struttura… ma sentiamo!

 

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La storia dell’Azienda Agricola Frecciarossa  di risale ai primi del novecento quando Mario Odero, abbandonanta l’Inghilterra, scelse di trasferirsi nella zona dell’Oltrepò Pavese. Alla fine della prima guerra mondiale acquistò la tenuta nel Comune di Casteggio (PV), vi si stabilì con la famiglia e iniziò a dedicarsi al suo vino.
Suo figlio Giorgio gestendo la produzione dei vini, la commercializzazione e i rapporti con i clienti esteri con grande passione ed ottima preparazione in campo enologico, portò Frecciarossa ad essere una delle piu’ importanti cantine italiane del dopoguerra.
Dal 1920 crebbe la cantina (il nucleo centrale risale al ‘700) e con essa la sua fama; Frecciarossa diviene fornitore ufficiale di Casa Savoia e dei Vicerè delle Indie, partecipa a numerosi concorsi internazionali e i suoi vini dal 1934 approdarono sulle tavole delle grandi linee di transatlantici che collegavano l’Europa con l’Inghilterra e l’America. Negli anni ottanta si sviluppa un progetto di rilancio del marchio, nei novanta le cantine vengono ristrutturate e adeguate alle moderne tecniche di vinificazione, reimpiantati i vigneti e si ha una nuova spinta commerciale verso i mercati esteri.

Attualmente la superficie aziendale è composta da quasi 35 ettari di cui 20 completamente vitati in produzione e 6 in fase di reimpianto. I vitigni – riesling renano, pinot nero, croatina, barbera, uva rara e merlot – sono allevati con il sistema Guiyot semplice con l’obbiettivo di trovare il giusto equilibrio vegeto-produttivo e di privilegiare la qualità del frutto che, tra la fine di agosto e i primi di ottobre, viene raccolto (manualmente in cassette) con un’attenta selezione dei grappoli.

Frecciarossa è un toponimo che individua una zona già definita dalle carte militari nell’epoca del Risorgimento e deriva dall’antico termine Oltrepadano “fraccia”, in dialetto “frana”, diventato poi freccia, e “rossa” per via del colore di questi terreni argillosi.

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